Ritorna alle News

12/02/2014 - CURIOSITA': IL TAGLIO BORDOLESE

Origine e tradizione del "taglio bordolese".

Il termine “taglio bordolese” indica la mescolanza di vini (e non di uvaggio)
diversi per vitigno, provenienza ed età.
I vini sono messi insieme dopo la vinificazione.

Normalmente i vini a taglio bordolese si compongono di Merlot
e di Cabernet nelle due varianti Sauvignon e Franc ma anche Malbech
e Petit Verdot. 
La zona di origine per antonomasia è quella francese
di Bordeaux, dove da secoli si continuano a produrre i più grandi vini
del mondo ed è sede di un’importante facoltà di enologia che ha creato
le tecniche di produzione del vino che poi si sono diffuse ovunque.

Pochi forse sanno però che il taglio bordolese non nasce da una grande
aspirazione ma dall’esigenza, molto più concreta, di avere nel vigneto
due vitigni con tempi di maturazione diversi che permettano quindi
al viticoltore di portare in cantina l’uva in tempi distanziati e all’enologo
di modulare al meglio le quantità di vino base per l’assemblaggio finale.

Per questo motivo nelle annate in cui il tempo è bello più a lungo
il vino presenterà una maggior presenza di Cabernet, diversamente
sarà predominante il Merlot, il prodotto finale è comunque un vino
dal colore molto intenso, potente e strutturato, capace di durare nel tempo
e che anzi si migliora con l’invecchiamento in legno.

Anche in Italia esiste una tradizione molto importante, più di cento vini,
nella produzione del vino a taglio bordolese, si pensi ai più conosciuti
vini toscani “da tavola” i SuperTuscan come il famoso Sassicaia e Ornellaia,
o ai veneti  Venegazzù Rosso della Casa e al  “leggendario” Capo di Stato.